Autore | Franco Fracassi |
Titolo | 1969: A MOON ODYSSEY |
Anno | 2024 |
numero di pagine | 265 |
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francofracassi1@gmail.com
Washington, 7 febbraio 2024. La Nasa annuncia che non è ancora in grado di inviare astronauti sulla Luna a causa della inadeguatezza delle tute spaziali che ha in dotazione.
Primavera 2024. Vengono lanciate nello Spazio, direzione Luna, ben sei missioni (senza equipaggio) da parte di sei enti spaziali differenti: Usa, Europa, Russia, India, Cina e Giappone. Solo quello cinese è allunato sano e funzionante. Tutti gli altri hanno fallito.
Pechino, 2 giugno 2024. Il direttore dell’Ente spaziale cinese annuncia ufficialmente che il robot allunato ha visitato il sito dove allunarono tra il 1969 e il 1972 ben sei diverse missioni Apollo (lasciando sul posto bandiere, materiale tecnologico e materiale di altro genere, oltre che impronte del Lem e degli astronauti, alcune di queste cose visibili con un telescopio o un potente cannocchiale dalla Tera, secondo la Nasa). Nel corso della conferenza stampa sostiene ufficialmente che il suddetto robot non ha rintracciato e nemmeno mostrato (con la telecamera) nessun elemento che avrebbe potuto far pensare alla presenza passata di una missione lunare in quel luogo.
In altre parole, nel 2024, con la tecnologia del 2024, gli enti spaziali di tutto il mondo non sono in grado di inviare un essere umano sulla Luna (e a quanto pare nemmeno un robot), per loro stessa ammissione. Eppure, cinquantacinque anni fa, con una tecnologia preistorica rispetto a quella attuale, la Nasa ci riuscì, per ben sei volte, senza fallire mai. Anzi, no. La Cina ha scoperto che laggiù l’essere umano non ha mai messo piede.
“1969: A Moon Odyssey” è un libro inchiesta e di ricostruzione storica della corsa allo spazio tra Unione Sovietica e Stati Uniti. Si spiegano i motivi che portarono il Presidente Kennedy ad annunciare la missione Luna e quelli che portarono l’Urss a rinunciarvi. Si mostrano i rapporti dell’epoca che sostenevano l’impossibilità di riuscita della missione. Si citano testimonianze che vanno nella stessa direzione. Si racconta delle tante morti tra chi insinuava dubbi (come sarebbe stato per la vicenda di Ustica e per molte altre). Si spiega, inoltre, nel dettaglio che cos’era il segretissimo progetto Apollo Simulation Project. Ovvero, il programma di creazione simulata dell’allunaggio all’interno di studi cinematografici.
All’epoca Mosca assecondò la versione dei fatti statunitense, anni dopo ha smesso di farlo. Nel libro anche le tante testimonianze di cosmonauti e di alti funzionari e direttori dell’ente spaziale russo che spiegano come quello dell’allunaggio fu il più grande bluff mediatico della Storia.
Il libro è stato realizzato da Franco Fracassi e Keir Bowman, con l’apporto fondamentale di Massimo Mazzucco. Tanto che insieme al libro verrà diffusa anche la versione integrale del documentario di Mazzucco “American Moon”.